Così un tardo pomeriggio autunnale decido di chiamare il mio amico da poco conosciuto per farmi spiegare la strada, mi dirigo a San Gregorio di Catania, impaziente. Sguaino il cellulare dalla tasca per richiamarlo, entrando nella stradina la sensazione è quella di vedere un mostro, dalla carrozzeria scura e lucida che riflette la luce della strada. Incute timore, come a farti capire che non chiunque può salire sul sedile destro, perchè da purosangue giapponese il sedile destro è riservato al guidatore. Rinfodero il cellulare. Mi avvicino, stupito, scorgendo Pietro seduto dentro a controllare il cellulare. Abbasso il vetro:”Si, l’ho indovinata la strada!”.
Apro lo sportello, mi abbandono al comodissimo sedile avvolgente, lato passeggero chiaramente, parliamo sempre di una Skyline eh! Motore freddo andiamo piano, osservo ogni dettaglio e tocco ovunque, non sembra una macchina da circa 15 anni di vita, non so quanti anni abbia ma non glielo chiedo neanche. Primo pitstop, un Gentleman Driver che si rispetti, ha sempre bisogno del caffè, prima, durante o dopo il servizio per conto del Dio delle auto.
Colgo l’occasione per fare foto, è buio la fotocamera del cellulare non rende granchè, e il midnight purple dell’esemplare in questione non passa di certo inosservato. Torniamo dentro, l’ Rb26dett è in regola con la temperatura, ci dirigiamo in circonvallazione, la strada è lunga e larga, Skyline inizia quasi a borbottare, anche se non parla noi lo abbiamo capito già:”Lo schiacciamo o no quel pedale destro?”. Pietro come ai tempi dei cowboys raccoglie il guanto di sfida e con sicurezza schiaccia il famoso pedale destro. D’improvviso il 6 cilindri in linea si trasforma in una bestia furiosa che sbrana quasi tutto il contagiri in seconda, tra un fischio di turbina e uno sbuffo di valvola pop-off, inserisce la terza, la lancetta del contagiri continua a salire indisturbatamente veloce, io sono appiccicato al sedile stupefatto con un sorriso 36 denti. Un’ondata di coppia ti assale in qualsiasi momento, considerato che sono due i turbocompressori e si attivano in modo sequenziale, non sappiamo neanche quanti newtonmetri siano, visto che Pietro mi confessava che è leggermente elaborata.
Finita la strada facciamo inversione di marcia, la bestia non accenna minimo affanno, l’assetto è fantastico, assorbe ogni forza, la trazione integrale ATTESA-ETS distribuisce intelligentemente la coppia, e all’occorrenza può diventare 100% posteriore. Altra stregoneria tirata fuori dal cilindro dei maghi Nissan è il Super-Hicas: un sistema di quattro ruote sterzanti, non dimentichiamo che è sempre una GT di un certo peso, e ad una certa velocità potrebbe accennare un lieve sottosterzo. L’assetto è comunque molto affilato e permette errori.
Lungo il ritorno scorgiamo dentro una stazione Esso carabinieri in posto di blocco. Il mio pensiero va in certi link spiritosi di facebook, quando ti vedono con una skyline in America e ti fermano, ma sono troppo lento a pensare, e la paletta del carabiniere troppo veloce ad abbassarsi. Ci fermiamo pronti ad uscire i documenti, mentre il carabiniere già da lontano esclama:”Cos’è? Una 33? Una 34?”, scendiamo dall’auto che come previsto seduce anche loro.
La Skyline è un’auto per appassionati, puristi, che può vantare una grande storia di affinamenti tecnologici e successi sportivi, sa regalare forti emozioni alla guida e può essere molto competitiva in pista. In fin dei conti ci accontentiamo di poco noi gentlemen drivers!
Competente, fluido, transmette sensazioni ed emozioni che solo gli appassionati possono apprezzare